Domanda di iscrizione
Puoi diventare donatore di sangue se hai tra i 18 e i 65 anni, un peso corporeo non inferiore ai 50 kg, e sei in buona salute.
Il primo passo consiste nel compilare la domanda di iscrizione, su un modulo che si ritira in Segreteria o presso i banchi che l’Avis allestisce in occasione di manifestazioni pubbliche.
Colloquio all’Avis
Qualche settimana dopo la presentazione della domanda, il candidato viene chiamato ad un colloquio informativo preliminare. Un medico dell’Avis raccoglie la sua storia personale, per verificare se ci siano (o ci siano state) determinate malattie (epatiti virali, malattie veneree, alcoolismo, ipertensione, diabete, ecc.); o si siano tenuti comportamenti a rischio (rapporti promiscui, assunzione di droghe, ecc.); oppure se esistano al momento impedimenti temporanei alla donazione (donna in gravidanza, somministrazione di vaccini, ecc.).
È di fondamentale importanza che il possibile donatore risponda sinceramente a tutte le domande, e si assuma la responsabilità di eventuali omissioni; senza temere giudizi negativi, e con la certezza che il colloquio sarà mantenuto nella massima riservatezza.
Se il medico dell’Avis riscontra che ci sono i requisiti di base necessari, esprime parere positivo e ne informa il Servizio Trasfusionale dell’Ospedale.
Visita medica
Nell’arco di alcune settimane il candidato viene invitato alla visita presso la struttura ospedaliera. Gli verrà chiesto di compilare un questionario che prevede numerose domande; verrà sottoposto ad un prelievo di sangue per l’esecuzione di varie analisi di laboratorio; e verrà indirizzato a controlli strumentali come la radiografia del torace o l’elettrocardiogramma.
Se questi esami risultano positivi, il volontario verrà considerato idoneo e ne verrà informato. Entro alcuni mesi (in relazione alle esigenze trasfusionali) verrà chiamato per la sua prima donazione diventando ufficialmente avisino a tutti gli effetti.
Invece nel caso che sia emerso qualsiasi elemento negativo o semplicemente incerto, ne verrà data subito comunicazione all’interessato con l’invito a rivolgersi al proprio medico curante per gli opportuni provvedimenti; è un vero intervento di medicina preventiva a tutto vantaggio dell’aspirante donatore.
Doveri e benefici
Il primo dovere del donatore è di aver cura della propria salute: solo un donatore sano può donare.
L’avisino quindi è attento al proprio stile di vita, il modo migliore per minimizzare il rischio di malattie. Questo significa seguire una alimentazione varia ed equilibrata, evitare ogni droga, guardarsi da comportamenti, ad esempio sessuali, a rischio di contagio. E significa rivolgersi regolarmente al proprio medico per una attività di prevenzione e controllo, e significa presentarsi con diligenza agli esami periodici disposti dall’Avis.
Inoltre, il donatore è pronto a rispondere alla chiamata dell’Avis, presentandosi puntualmente al Centro Trasfusionale alla data concordata. In caso di impossibilità, lo deve segnalare con la massima tempestività perché possano essere adottate opportune alternative.
Il dono del sangue è, e deve essere, gratuito e disinteressato; ma chi dona sangue ne trae svariati e importanti benefici; a cominciare dalla “ricompensa” morale che gli viene per aver compiuto un atto di solidarietà umana contribuendo ad alleviare una sofferenza, o addirittura a salvare una vita.
Sul piano pratico, l’avisino riceve dall’Associazione un controllo costante della propria salute, attraverso gli esami effettuati al momento della donazione o altri condotti con più ampia periodicità; in tal modo si accertano tempestivamente eventuali alterazioni che possono indicare il primo insorgere di disturbi e consigliare altri controlli.
L’adesione all’Avis comporta poi qualche vantaggio come il notiziario periodico “Donare”, la partecipazione a gite o manifestazioni varie, ecc.
Ricordiamo infine che i lavoratori dipendenti fruiscono di una giornata di riposo (a carico dell’INPS) per ogni donazione fino ad un massimo di 4 nell’anno.