Le malattie dermatologiche sono un insieme di patologie più o meno gravi legate alla pelle (cute), l’organo più sottile, più esteso e contemporaneamente più pesante del corpo umano. È l’organo principale dell’apparato tegumentario, deputato alla protezione del corpo dagli agenti esterni e dagli stress ambientali, al contenimento dei recettori sensoriali, coinvolto nell’escrezione e nella termoregolazione dell’organismo. Oltre alla pelle è costituito dagli annessi cutanei, tra cui peli, capelli e unghie.
La cute è formata da tre strati: l’epidermide, costituita da un tessuto epiteliale pluristratificato; il derma, costituito da tessuto connettivo; il tessuto sottocutaneo, o ipoderma, formato da tessuto connettivo in cui sono disperse abbondanti cellule adipose.
Le numerosissime malattie dermatologiche si presentano come un’ampia gamma di condizioni che colpiscono la pelle: alcune patologie molto comuni sono le dermatiti, le infezioni cutanee, le micosi, l’acne, le alterazioni pigmentarie, i tumori e le malattie autoimmuni (come la psoriasi). Normalmente si dividono in base alla causa: possono essere infatti espressione di infezioni, condizioni autoimmuni, reazioni allergiche o di azioni di agenti irritanti, infettivi e cancerogeni.
Essendo la maggior parte di queste patologie a basso indice di gravità e non infettive, in base alla loro natura, molte si curano ricorrendo semplicemente ad uno stile di vita sano e rispettoso delle comuni norme igieniche; altre richiedono trattamenti specifici o interventi chirurgici; alcune invece non possono essere curate, almeno non completamente.
Il 29 giugno si celebra la Giornata Mondiale della Sclerodermia, una rara malattia cronica autoimmune non ereditaria che causa l’ispessimento della pelle a causa di un’eccessiva attività di fibrosi (aumento della quantità di tessuto connettivo fibroso) unitamente a un malfunzionamento del microcircolo periferico. Quando si estende ai tessuti di organi interni quali polmoni, apparato digerente, cuore e reni, si parla di sclerosi sistemica progressiva.
Nella maggioranza dei casi il sintomo d’esordio è il fenomeno di Raynaud, consistente nel cambiamento di colore delle estremità del corpo (spesso dopo l’esposizione a basse temperature), che diventano dapprima pallide, poi cianotiche e infine di colore rosso, unitamente a formicolio intenso e dolore. Il pallore è dovuto alla riduzione dell’afflusso di sangue e si associa all’abbassamento della temperatura cutanea e ad un’alterata sensibilità.
Le cause della malattia sono tutt’oggi sconosciute. È stato ipotizzato un ruolo dei fattori ambientali, come l’esposizione a solventi organici e tossine, o agenti microbici che potrebbero innescarne la comparsa in soggetti geneticamente predisposti. Non esiste neppure una terapia univoca e curativa per la sclerodermia: i farmaci attualmente utilizzati sono mirati alla prevenzione o al trattamento delle complicanze d’organo della malattia. Ad oggi, l’obiettivo principale nel trattamento della sclerosi sistemica è il rallentamento della sua progressione e un parziale recupero della funzione d’organo quando questa sia stata compromessa.
A cura di Francesca Genoni