Si è svolta domenica 26 febbraio l’Annuale Assemblea della nostra Associazione, un momento di incontro molto importante per tutti i soci donatori per capire cosa funziona e cosa non funziona in Avis Busto Arsizio e Valle Olona, quale è stato l’andamento dell’anno in termini di donazioni e donatori e quali sono le difficoltà che saranno da affrontare nei mesi a venire.
Oltre a questi punti, durante la mattina sono stati nominati i rappresentanti della nostra Avis in sede provinciale, regionale e nazionale.
La mattinata è iniziata con il Presidente di Avis Busto, Giuseppe Bianchi, che ha esposto la propria RELAZIONE ASSOCIATIVA circa le attività svolte dall’Associazione, specificando che gli obiettivi dichiarati dalla presidenza sono stati tutti raggiunti nel corso dell’anno e che verranno dunque prefissati ulteriori obiettivi da raggiungere nel corso degli altri due anni di mandato.
Il Presidente ha quindi voluto ricordare la realizzazione della nuova sede al secondo piano del Padiglione Pozzi, che ha permesso di avere nuovi spazi, tra cui lo studio medico titolato al Dott. Vittorio Malacrida e la sala consiglio intitolata al Rag. Pietro Secondin, e soprattutto, ha permesso ai donatori al quarto piano di avere una vera e propria sala d’attesa.
Inoltre, un importante traguardo raggiunto in questo ultimo anno riguarda il Progetto Accoglienza diretto dalla Prof.ssa Marilena Langè e dalla Sig.ra Donata Riganti, il quale vede la partecipazione di circa una ventina di volontari che durante le mattine di donazione assistono i donatori rispondendo alle loro domande, raccogliendo i loro suggerimenti, mostrando ai nuovi donatori cosa fare e supportandoli in tutto l’iter della donazione.
Importante inoltre sottolineare l’avanzamento del Progetto Scuola diretto dal Prof. Maurizio Moscheni, che quest’anno si è allargato coinvolgendo sia nuovi Istituti e docenti sia nuovi testimoni, non solo sportivi ma anche persone che hanno avuto bisogno di trasfusioni di sangue.
Inoltre, altre implementazioni tecniche hanno permesso di svecchiare il lavoro dell’Associazione, che ora è dotata sia di un’area riservata sul sito www.avisbusto.it, sia di un numero Whatsapp Business.
La parola è poi passata al Segretario Angelo Olgiati, il quale ha esposto i dati circa i nuovi donatori e le donazioni. Nel 2022, i soci donatori totali erano 4.636, di cui nuovi iscritti 300, mentre 338 sono i soci che si sono cancellati da Avis Busto, di questi 125 soci sono venuti meno per motivi sanitari e 77 per trasferimento in altre sedi Avis.
Si è poi passati alla Relazione Finanziaria, a cura di Giorgio Trombetti, visionabile qui: SCHEDA DI BILANCIO
La RELAZIONE SANITARIA, a cura del Dott. Giovanni Trotti, ha evidenziato oltre che alcuni successi, anche alcune preoccupazioni.
Dopo aver infatti ricordato ancora una volta il Dott. Vittorio Malacrida, il Dott. Trotti è passato a ringraziare tutti i medici che costantemente collaborano con Avis per garantirne il corretto funzionamento, oltre che i numerosi che saltuariamente danno una mano o si sono messi a disposizione laddove l’organico non è sufficiente a coprire i numerosi impegni di tipo sanitario.
Il Dott. Trotti è poi passato a informare i presenti del suo lavoro degli ultimi mesi, che verte a verificare le cartelle cliniche di tutti i donatori sospesi, in modo da fornir loro un’informativa più chiara e un sostegno maggiore da parte dell’Associazione, riscuotendo in cambio riconoscenza e talvolta volontà di continuare a dare una mano, non più come donatori, ma come volontari dello stesso Progetto Accoglienza.
Infine, è intervenuto il Presidente di Avis Provinciale, Luca Basile, il quale ha ribadito il sostegno che la Provincia intende dare alle Avis comunali per le varie aree tematiche: comunicazione, progetti scuola, burocrazia.
A chiudere la mattinata, le risposte del Dott. Crovetti circa le preoccupazioni dei prossimi mesi: i medici anche a Busto Arsizio sono in diminuzione (3 in meno rispetto al 2021, e nel 2024 due medici andranno in pensione). Occorre perciò trovare una soluzione concreta per poter continuare a svolgere la normale attività, senza escludere la possibilità di aggregazione delle strutture.